Ci sono storie che iniziano e storie che finiscono. E’ curioso come i fili si intreccino, si separino e a un cert punto si spezzino. Strano questo albergo che, con la sua atmosfera cosi magica e evocativa, segna la fine di una storia importante. Non mi sembra vero ma siamo all’ultima pagina. Domani un libro non ci sarà più, quello si è chiuso. Da domani si apriranno due nuovi libri. Resta la nostalgia, l’amarezza e il timore del vuoto. Ma le pagine bianche sono fatte per essere scritte… ci saranno nuovi inizi, ci saranno nuove pagine… Photo Al x
Un viaggio dentro me stessa, Un tutto nella mia anima. Troppo sensibile? Troppo fragile? Troppo madre? Troppo responsabile? Troppo decisa o decisiva? Troppo donna? Troppo poco figlia? E vengo da te Roma, città terapeutica, città contenitrice di emozioni, ieri come oggi. Ieri eri tu a darmi fiato, a spogliarmi dell’essere troppo responsabile, troppo decisa, troppo madre di mia madre, di mio fratello, del mio compagno; e troppo poco figlia e troppo poco donna. Eri tu a vestirmi, per tre giorni al mese, delle mie fragilità, delle mie indecisioni, della mia voglia di sbagliare, di ridere, di gioire di questa vita. Oggi che le cose sono cambiate, che il tumore si è divorato mia madre, l’infarto ha fermato il cuore a mio padre, oggi che il mio compagno è diventato mio marito, che io sono diventata madre, ancora una volta, però finalmente nel modo giusto. Oggi ti abbraccio cara Roma; e torno da te, ancora una volta a prendere fiato: e ancora una vota a spogliarmi. Ma da cosa voglio spogliarmi? Non lo so; forse non lo so. Nella mia mente risuonano due melodie: “libertà”, titolo di una canzone che riprendo a cantare ogni mese, per due giorni e “o di uno […]
E non capita neanche troppo spesso, che questa viaggiatrice-scrittrice sia molto simpatica, abbia un sorriso contagioso e alla nostra idea di farci una chiacchierata più approfondita sulla sua storia, risponda con entusiasmo. Ed è ancora più raro scoprire una persona illuminante nella sua giovinezza, che vive con una passione genuina e viscerale l’atto della scrittura e quello del viaggio. Joanna Colangelo ha 36 anni, vive a New York, ama la sua America quanto la sua Italia e quanto la sua Polonia: questa è la prima cosa che scopro, non appena ci incontriamo e sediamo. Il rumore della pioggia che cade sulla veranda di Villa Pirandello a volte è troppo forte, allora ci fermiamo ad ascoltarla e quando diminuisce d’intensità ricominciamo a parlare. A Joanna piace questa giornata di pioggia e ottobre , dà ispirazione, mi dice, per i sui libri… Quali libri Joanna, a cosa stai lavorando? Si tratta di due novelle in realtà, due storie filosofiche. Una ambientata in Polonia e si chiama ” The Storm”, l’altra ambientata a Roma e Amalfi, “L’ultimo Inverno”. Quindi sei qui per scrivere? Si, sono qui a Roma per lasciarmi ispirare. Anche se non è un libro su Roma o sull’Italia, essendo ambientato qui, è necessario […]
Mi chiedo allora se vale la pena, a volte, di scendere dal treno una fermata prima della nostra…giusto per far vedere agli altri che ci sono più opzioni, fermate, indicando l’uscita.
Ritengo che il viaggio sia un’esperienza intensa, unica e mistica…come una catarsi. Un momento in cui si lasciano cadere le maschere che utilizziamo nel quotidiano per tornare veramente noi stessi. Oggi sono a Roma, città meravigliosa…domani chissà…ma comunque in movimento! Buona vita a tutti!!! Buon viaggio
La mia vita mi ha portato in tanti luoghi, ma Roma per me è stata la città che ha impresso nel periodo del liceo, la voglia di vivere l’arte, l’amore e la maturità nella maniera più facile e spontanea. Ha creato tanti tumulti nel mio cuore, ed oggi che ho quasi settant’ anni, riesco a sentire le stesse vibrazioni di una diciottenne! In questo albergo “Villa Pirandello”con vicino Villa Torlonia e Piazza Bologna e con i miei ricordi di ragazza, riprovo quelle antiche sensazioni che hanno segnato anche il mio destino. Ho avuto un marito come Liolà (uno sciupa femmine) e questa stanza è appunto intitolata a questa irriverente commedia di Luigi Pirandello, scritta dall’autore nel 1916, esattamente 100 anni fa. A me sembra un tema che va ripetendosi, per come viene vissuta oggi, senza regole, le sessualità, la trasgressione e dove l’egoismo, l’ipocrisia, la grettezza e il desiderio di possesso della società attuale è rimasta identica al periodo delle prima guerra mondiale, ed ancora si riesce a raggirare l’uomo, negandogli la possibilità di conoscere la realtà! Grazie a voi ho fatto un bel tutto nel mio passato, ho rivissuto la mia gioventù, la mia sicilianità ed ora che vivo in […]
Ritrovare il tempo di immaginare e vivere la creatività non di subirla. Saper cercare tanti piccoli spazi, come questo, in cui esprimere un’identità che abbia il coraggio di far sentire la sua voce anche se suona diversa da quella che tutti sono abituati a sentire Storia della camera 22, Liolà
In questo post vorrei concentrarmi sull’ultima domanda, per dare un punto di vista allargato e introduttivo. Prima di entrare nel vivo dell’argomento c’è una domanda ancora più lecita alla quale rispondere: Perchè Villa Pirandello si interessa così tanto allo Storytelling? In questo caso la risposta è molto semplice: sempre di più nell’ultimo anno ci siamo dedicati con passione ed energia nel rendere la Villa il primo vero StoryHotel in Italia, per veicolare attraverso la narrazione di storie la nostra identità e suscitare interesse verso una nuova tipologia di ospitalità basata sullo scambio culturale e sul viaggio esperienziale. Da qui è nata la voglia di informarci e specializzarci in un ambito che ci affascina e che crediamo possa essere un’ottimo strumento in ambito ricettivo. Andiamo al sodo: Cos’è lo storytelling? La narrazione d’impresa può essere definita come uno strumento innovativo di comunicazione basato sul coinvolgimento emotivo del lettore/ascoltatore. Rispetto ad un’approccio di pubblicità classica, in cui il messaggio è mirato a persuadere il potenziale cliente nell’acquisto di un determinato prodotto, chi narra una storia si rivolge apertamente al proprio pubblico, interpellandolo. Non viene proposta semplicemente la bellezza, bontà, qualità di un’ idea, progetto o prodotto, ma viene raccontato cosa c’è dietro […]
Ti piace il mio quadro? Ecco che torni improvvisamente sulla terra. Guardi la tua tela, mi guardi. Ti allontano dal cavalletto, ti riavvicini. “C’è ancora molto da fare? Non potresti lasciarlo così? Dovrei poi ancora ritoccarlo” Parli con te stesso. Aspetti e hai paura di ciò che andrò a dire. “Oh, è bello E’ bello come ti sei involato… lo chiameremo il compleanno” Il tuo cuore si placa. “Tornerai domani? Prenderò un’altra tela e ci involeremo” Omaggio a Chagall e a chi, con la fantasia, trova sempre nuovi modi per involarsi