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RACCONTANDO ROMA: A SPASSO PER LA NOMENTANA

Così uscii di casa e presa la metro sino a Piazza Bologna, mi affrettai a cercare l’autobus che mi avrebbe lasciato a Piazza Sempione. Avevo in programma di passeggiare in tranquillità sino all’altro capo della strada per scoprire angoli nuovi di quella zona di Roma che continuava ad incuriosirmi. Era la prima volta che  mi affacciavo nel quartiere Monte Sacro e camminavo senza sapere bene quale direzione prendere; mi piaceva osservare tutto ciò che si muoveva attorno a me, mi piaceva ascoltare quà e là frammenti di discorsi della gente che mi passava accanto, scrutare con curiosità le macchine in corsa. Mi stavo perdendo nei miei pensieri e mi stavo altresì perdendo in quel gomitolo di strade. Giunta in Piazza Sempione, concepita e costruita in stile medioevale, notai la Chiesa dei Santi Angeli Custodi. Scoprii allora che la Chiesa era stata realizzata tra il 1924 e il 1925 e presentava forme monumentali classicheggianti con la cupola e ricche decorazioni all’interno. Quella prima tappa nel quartiere Monte Sacro mi aveva entusiasmato. Faceva molto caldo quella mattina, così mi misi alla ricerca di un bar e…“eccone uno in lontananza, fantastico!” Ordinai una granita al caffè, scambiai un paio di battute con la gentile cameriera […]

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RACCONTANDO ROMA: COPPEDE’

Roma non è solo un caotico gomitolo di strade, non è solo chiasso e frenesia, Roma è anche un’ oasi di pace, una meravigliosa e quotidiana scoperta oltre che una galleria a cielo aperto. Progettato dall’architetto Gino Coppedè e costruito tra il 1913 e il 1927, il quartiere si apre con un maestoso arco che congiunge i palazzi degli Ambasciatori. L’arco, sormontato da due torri, è un trampolino: una volta varcato si ha come l’impressione di essersi tuffati in un oceano infinito di storia. Io ho nuotato in quelle acque approdando su un’ isola felice di pace dove il tempo sembra fermarsi. Con aria sognante e col naso all’insù ho ammirato quelle costruzioni dallo stile gotico e barocco, quelle decorazioni dal gusto retrò, ho esplorato una realtà surreale, lontana dal frastuono e dalla confusione. Passeggiando per quelle strade intrise di magia ho raggiunto Piazza Mincio, il cuore del quartiere, al centro della quale si scorge imponente la Fontana delle Rane; non lontano la Palazzina del Ragno, dal colore giallo ocra, di ispirazione assiro-babilonese e sulla cui facciata è rappresentato un enorme aracnide. A catturare la mia attenzione una fiabesca costruzione: il Villino delle Fate, un esempio di commistione di stili, con […]

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RACCONTANDO ROMA: VILLA TORLONIA

Allora, pensai, la felicità sta davvero nelle piccole cose: un uccellino che cinguetta in una pozzanghera, un gruppo di bambini che giocano a palla, un tappeto di prato verde e fiori colorati. Seduto su una panchina un anziano signore dall’aspetto buffo, io sedetti accanto a lui per leggere e godere del sole caldo. “Villa Torlonia nacque per volontà del Duca Giovanni Torlonia, ne era a conoscenza?” mi chiese all’improvviso. Io sorpresa gli risposi di no e dunque quasi sollevato cominciò il suo racconto. “Fu dimora dei Mussolini sebbene loro abbiano rappresentato solo un capitolo della storia della Villa.” Quelle poche notizie avevano suscitato in me una forte curiosità tanto che aspettai con ansia che riprendesse la sua storia. “Con l’approssimarsi della guerra Villa Torlonia fu dotata di un rifugio antiaereo provvisto di porte d’acciaio, di filtro antigas, di luce elettrica a batteria, di reti e materassi; intorno al palazzo si estendeva il parco, ben curato e fitto di alberi secolari e vialetti dove si scorge il Villino delle Civette restaurato dopo l’incendio del ’91. Questo aveva l’aspetto originalissimo, di un’originalità stravagante per via della presenza del simbolo della civetta, animale che il Principe, per motivi ignoti, prediligeva. Ciò che caratterizzava […]

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Storie: quel maledetto giorno di dicembre tra Modigliani e un drink di troppo…

Oramai era il ventotto dicembre, Natale era già passato e non ero riuscito a smettere di bere. Anzi, se possibile ero più ubriaco di prima. Una serata calda e appiccicosa faceva a pugni con gli addobbi natalizi della città eterna. Il caldo mi stava facendo sudare ma non avevo la forza di sbottonare il cappotto. Barcollando arrivai sulla Nomentana, la fronte e la testa bagnata come se fossi stato sotto la pioggia. Cercavo la traversa giusta, quella che mi avrebbe portato all’albergo, Villa… Villa Dante, Villa Manzoni, Villa non so che…. Gettai uno sguardo all’orologio per tentare di capirci qualcosa. Erano le nove e venti. Camminavo a caso, cercando un orientamento che avevo lasciato nell’ultimo bar in cui ero stato. Senza sapere bene come, un insegna balzò davanti ai miei occhi: “Villa Pirandello”. Ecco come cazzo si chiamava! Feci la salita con notevole difficoltà. L’idea di una doccia calda e di un letto dove deporre le mie ossa indolenzite, mi diedero la forza. All’ altezza del parcheggio vidi un’ ombra furtiva, nera e silenziosa, che armeggiava con la serratura di un auto, cazzo la MIA auto! «Cazzo fai stronzo!» «Prego…?» «Hai sentito bene stronzo. Che cazzo ci fai li.» Quel […]

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