Era un giorno d’estate quando il mio aereo atterrò a Roma. L’aria era molto calda e non fu una grande idea prendere un tè caldo al bar dell’aeroporto. Ma dove vivo fa freddo nove mesi l’anno! Salii su un taxi e mi diressi verso l’hotel. Decisi di girare la città con la mia bici senza una direzione precisa. Vagaii, per non so quanto, perdendomi tra le strade di Roma quando, a un certo punto, venni attratta da un cafè. Decisi di fermarmi per un pranzo veloce. Ero sola, seduta a un tavolo all’esterno e godevo di quell’istante guardando le vite delle persone che mi passavano accanto. Improvvisamente un signore alto e moro inciampò rovesciando il suo espresso sulle mie gambe. Fu chiaramente in imbarazzo e iniziò a scusarsi cercando freneticamente dei tovaglioli per aiutarmi ad asciugare il caffè riversato sulla mia gamba. Ringraziando il cielo non sporcò i miei vestiti. Indossavo dei pantoloncini. Non capii molto di ciò che mi disse, parlava in italiano, ma lo vidi cosi mortificato che gli dissi che non era affatto un problema e di non preoccuparsi. Sembrava ancora molto dispiaciuto e mi chiese se avesse potuto offrirmi un caffè per farsi perdonare. Accettai e […]